Ultimi Tweet

Home » News » Avversità » Lotta biologica al Cinipide del Castagno

Lotta biologica al Cinipide del Castagno

24apr2013

Il programma di lotta biologica: il rilascio dell’antagonista naturale
Il Cinipide del Castagno è motivo d’attenzione per i tecnici del Servizio fitosanitario regionale dal momento della sua prima segnalazione pervenuta dalla Val Seriana (Bergamo) nella primavera del 2006. Attualmente quest’insetto è presente, con popolazioni eterogenee, in quasi tutte le aree castanicole della Lombardia. Le azioni di controllo, monitoraggio e divulgazione, hanno accompagnato in questi anni l’introduzione di un suo antagonista specifico, chiamato Torymus sinensis Kamjio. In occasione di una visita in Lombardia, nell’ottobre 2006, degli Ispettori della Commissione Europea, la lotta biologica fu da subito indicata come l’unica soluzione per dare a questo problema una risposta strutturale. Infatti non è la prima volta che un insetto “esotico” viene riportato sotto controllo attraverso il ricorso ad un proprio antagonista specifico. Nel gennaio 2007 furono presi i primi contatti con il professor Alberto Alma del Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali (DIVAPRA) dell’Università di Torino. Il 2 maggio 2008 ad Albino (Bergamo) fu rilasciato un primo gruppo di antagonisti. Nella primavera 2009 fu ritrovata la generazione successiva. Questo fu il primo obiettivo raggiunto. Infatti tale circostanza dimostrava che all’introduzione era seguita la riproduzione dell’insetto in condizioni naturali. Nel 2009 fu condotta una seconda introduzione in un’area più ampia, adiacente a quella originaria. Attualmente il T. sinensis si trova stabilmente insediato in Valle Seriana e quell’area costituirà pertanto la prima “area di moltiplicazione” dell’insetto in Lombardia. Da essa si potranno così prelevare i primi antagonisti da rilasciare direttamente in altre aree lombarde. A differenza di altre specie, il T. sinensis non può essere riprodotto in laboratorio. Circostanza questa che rende possibile il suo reperimento “solo” nelle aree di rilascio. Ne consegue la necessità di moltiplicare tali aree allo scopo di facilitare la diffusione dell’insetto e accelerare la sua azione di contenimento su superfici sempre più ampie. In questi ultimi anni sono stati quindi condotti ulteriori rilasci in Val Camonica (2010), Valle Trompia (2011), Val Brembana (2011), Val San Martino (2011), Oltrepò Pavese (2011), Triangolo Lariano (2011) e Parco regionale Campo dei Fiori (2011). Tali attività sono state attuate sulla base di due convenzioni sottoscritte dalla Direzione Generale Agricoltura e il DIVAPRA dell’Università di Torino.

Il programma di lotta biologica: attualità e prospettive
Come sopra ricordato, ci troviamo di fronte a un antagonista specifico che non può essere riprodotto in laboratorio. La prima caratteristica è una qualità decisiva per ottenere nel tempo il controllo del Cinipide e il mantenimento delle sue popolazioni al di sotto della soglia di danno. Il secondo è un limite, che può ritardare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. La primafase di introduzione del T. sinensis in Lombardia è però già stata completata e la sua diffusione naturale nei prossimi anni non potrà che incidere negativamente sulle popolazioni del Cinipide. D’altronde questo è quanto sta già avvenendo nell’area di Albino. Nuove introduzioni sono previste nei prossimi anni e contribuiranno a diffondere ulteriormente l’antagonista nelle aree dove non risulta presente. L’obiettivo è facilitarne la diffusione riducendo i tempi per arrivare a una completa copertura del territorio castanicolo regionale.

La carta di identità del Cinipide
Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, più noto come Cinipide galligeno del Castagno, è un insetto da quarantena soggetto a lotta obbligatoria. Ha la prerogativa di trasformare le gemme in galle, strutture ipertrofiche che gli offrono cibo e protezione, che possono portare le piante a un temporaneo deperimento. Nessun timore però per la loro sopravvivenza: non muoiono se non indebolite da altri parassiti o patogeni, primo fra tutti il temuto Cancro corticale. In tarda primavera-inizio estate dalle galle fuoriescono le femmine adulte che andranno a deporre le uova non fecondate (la specie è costituita da sole femmine) nelle nuove gemme. In natura, nell’areale d’origine della specie, l’azione degli antagonisti naturali mantiene l’insetto al di sotto della soglia di danno e questo è l’obiettivo dei programmi di lotta biologica attualmente in corso in Italia. Esperienze condotte in Giappone e negli Stati Uniti hanno infatti già dimostrato l’efficacia della lotta biologica nel ricondurre la popolazione del Cinipide a una condizione di equilibrio con l’ecosistema-bosco, premessa per un controllo stabile di questa specie esotica.

Lombardia Verde